venerdì 15 marzo 2013

qualità degli alimenti importati

Alimenti importati, residui cinque volte superiori

Sicurezza alimentare: rapporto Efsa controlli nelle derrate alimentari nel 2010. Primato dell'Italia: 0,3% di irregolarità

I risultati dei controlli dei residui di agrofarmaci effettuati in 29 Paesi europei  su 77.000 campioni di circa 500 tipi diversi di derrate alimentari, fresche e trasformate, hanno evidenziato un tranquillizzante 1,6% di campioni contenenti livelli superiori ai limiti di legge.
Secondo i dati dell'Efsa un prodotto su due in Europa è privo di residui, a fronte di un 98,4% con residui entro i limiti, e la percentuale arriva a 99,7% per l’Italia.

Italia nell'eccellenza
Come ricordato in un comunicato stampa di Agrofarma, la principale associazione di produttori di agrofarmaci, l'Italia detiene il primato di sicurezza alimentare, con un limitatissimo 0,3% di campioni con livelli di residui superiori ai limiti legali e un sonante 64,2% di campioni di ortofrutticoli del tutto privi di residui, come dettagliato nel Rapporto ufficiale Fitofarmaci del Ministero della Salute, pubblicato sul relativo portale.

Risultati

I programmi nazionali di monitoraggio hanno riscontrato che il 97,2% dei campioni conteneva residui entro i limiti legalmente ammessi in Europa, noti come Livelli massimi di residui (Lmr). I più bassi tassi di sforamento sono stati riscontrati negli alimenti di origine animale, con lo 0,1% di campioni sopra i limiti consentiti.
I tassi di eccedenza negli alimenti importati nell’Ue, in Norvegia e in Islanda erano oltre cinque volte più alti rispetto a quelli degli alimenti originari di queste nazioni: il 7,9% rispetto all’1,5%.
L’analisi di 3.571 campioni di alimenti biologici ha mostrato una percentuale di eccedenza dello 0,8 %.

I risultati del programma coordinato dall’UE[3] per il 2010 hanno evidenziato che il 98,4% dei campioni analizzati era in linea con i limiti ammissibili. I tassi di eccedenza dei LMR sono rimasti ampiamente stabili negli ultimi quattro anni – con una percentuale dei campioni oltre i limiti legali che oscilla tra il 2,3 % nel 2007 e l’1,2 % nel 2009. La relazione 2010 ha riscontrato che gli alimenti con la più alta percentuale di campioni oltre i LMR erano l’avena (5,3 %), la lattuga (3,4 %), le fragole (2,8 %) e le pesche (1,8 %).


La sommatoria dei residui resta un'incognita, anche se negli Usa è applicata da tempo


L'argomento non è comunque nuovo: l'Epa americana ha pubblicato ancora all'inizio del 2002 (prima che l'Efsa fosse istituita) una linea guida sulla valutazione cumulativa del rischio dell'esposizione contemporanea a diversi tipi di agrofarmaci.
Il pragmatismo americano ha comunque consentito l'identificazione di 5 gruppi di sostanze con differenti meccanismi di tossicità: Fosforganici (es. clorpirifos, fosmet, dimetoato, malathion), N-metil carbammati (es. metomil, oxamyl, pirimicarb), Triazine (es. atrazina, simazina, propazina, non più autorizzate in Europa, dove è rimasta la sola terbutilazina), Cloroacetanilidi (es. alaclor e acetoclor, non più autorizzati in Europa, dove è rimasto solo il metolachlor, che peraltro non sembra condividere lo stesso meccanismo d'azione dei primi due), Piretrine/Piretroidi (innumerevoli sostanze, la valutazione cumulativa è ancora in corso).