giovedì 4 ottobre 2012

perchè costa tanto mangiare....



Cera una volta l'agricoltura tradizionale.... e oggi ?
Tanti anni fa...
 (neanche tantissimi, visto che nel sud Italia era così fino a circa 30/40 anni fa) gli acquisti alimentari, e il rapporto tra produttore e consumatore era diretto o quasi, mi spiego:
vi era un agricoltore che produceva le varietà stagionali in base al territorio in cui era localizzato (oggi le chiamiamo Tipicità) e, generalmente, al mattino si recava al mercato dove la massaia acquistava i suoi prodotti e li impiegava in cucina.
Ne deriva un rapporto diretto e di fiducia tra l'inizio e la fine di tutta la filiera.
Inoltre, il valore era equamente diviso tra i due, di conseguenza il contadino era ben remunerato per il suo lavoro e il consumatore pagava effettivamente per quello che portava a casa.

Oggi..
è complesso ma voglio analizzare la filiera in tutte le sue parti, e, sicuramente ne dimenticherò qualcuna:
  • Produzione agricola
    • Imprenditore agroalimentare (produttore)
    • fornitore di sementi e piantine
    • fornitori di fertilizzanti e additivi
    • trasporti
    • manodopera interna ed esterna
    • fornitori di servizi (contoterzisti per lavorazione terreni ecc)
    • consulenti
    • agenti di vendita
  • Commercializzazione
    • Grossista
    • trasportatori
    • packaging
    • agenti e commerciali
    • dipendenti
    • servizi
  • Dettaglio
    • grande distribuzione
      • piattaforme logistiche e di stoccaggio
      • servizi di marketing e promozione
      • dipendenti
      • altri costi variabili accessori
    • negozi specializzati
  • Cliente
Ho così riassunto una filiera che aggiunge costi e margini ad ogni singolo passaggio e sapete chi paga tutti questi costi?????
...immagino che tutti abbiano risposto: il cliente finale che fa la spesa.

se torniamo indietro, e non parliamo del paleolitico ma sempre di 3 o 4 decenni fa, l'agricoltore produceva da se le proprie sementi ottenute dal raccolto dell'anno precedente, si lavorava in famiglia, quindi l'impiego di manodopera o servizi esterni era limitato, il packaging non esisteva, o almeno non come lo conosciamo oggi, la plastica era quasi sconosciuta, i fertilizzanti erano per pochi, in quanto costosi, e tutti usavano il letame prodotto dai propri animali.

la carne aveva lo stesso percorso o quasi:
un allevatore vendeva le proprie bestie ad un macellaio che andava a prenderle da se e poi la carne veniva venduta direttamente in macelleria.

potrei andare avanti per ore ma mi fermo qua.

è solo un modo per riflettere sul moderno mercato alimentare che ha portato i seguenti risultati:
  • Impoverimento dei produttori
  • impoverimento dei consumatori
  • inquinamento dell'ambiente
  • malattie derivanti da un'alimentazione di scarsa qualità
per non parlare dei risultati psicologici, per i quali non voglio entrare nel merito essendo un profano di tali scienze, ma riflettendo noto che:
  • lavorare in agricoltura è stato classificato come degradante, poco appagante e poco remunerativo
  • abbandono dei terreni e scarso ricambio generazionale
  • perdita dell'identità alimentare e territoriale a favore della globalizzazione dei consumi.
Oggi vedo che molti giovani ambiscono (purtroppo per necessità) ad un posto di lavoro in un call center sotto le luci al neon con le cuffie a disturbare clienti che stanno pacificamente a casa loro, cercando di vendere loro servizi o prodotti di cui spesso non hanno bisogno guadagnando da 0 a 450 euro al mese.
I braccianti agricoli (ormai quasi tutti stranieri) che stanno all'aria aperta e lavorano dalle 7 alle 15 guadagnano dai 35 ai 50 euro (parlo dell'area della Calabria centro settentrionale) al giorno che moltiplicato 20gg fa uno stipendio che va da 700 a 1000 euro al mese.

evviva l'era moderna!!!

http://www.federalimentare.it/Documenti/RicercaNomismaFilieraAgroalimentare.pdf


giovedì 27 settembre 2012

la carne che si restringe!!

...vorrei continuare il discorso sulle produzioni animali iniziato con le uova.

riflettiamo su quella bella carne che  generalmente mangiamo e che, appena finisce in padella, diventa la metà di quella che era inizialmente.
Oltre alla truffa economica vi è il danno per la salute ecco perchè:



Tutti avremo assistito qualche volta allo spettacolo deprimente di una bistecca che, mentre cuoce in padella, si restringe e diventa quasi la metà:  è certo, quella è carne gonfiata con ormoni. Come dicevamo, oltre alla truffa, assieme alla carne mangiamo anche gli ormoni.   
Gli ormoni sono utilizzati per aumentare lo sviluppo della corporatura degli animali, in particolare della loro massa muscolare. Le sostanze utilizzate sono diverse, ma sono soprattutto steroidi e ormoni della crescita. L’uso degli ormoni nell’allevamento causa diversi squilibri nel corpo degli animali e può avere diverse conseguenze molto pesanti, da malfunzionamenti nelle caratteristiche sessuali (fino alla sterilità) all’eccessivo accumulo di acqua nei tessuti e a una maggiore aggressività.
Di seguito le possibili conseguenze nel tempo:  accade che i nostri figli crescano troppo velocemente (e non è positivo), che alle bambine cresca troppo il seno (anche questo non è positivo!), che abbiano mestruazioni anticipate, acne, ipertricosi (troppi peli!), che ai bambini non si sviluppino bene i testicoli e i futuri spermatozoi siano malaticci, quindi infertilità, e che magari a noi adulti venga un tumore alla prostata o all'utero... Ma gli ormoni in Italia sono illegali (in paesi come gli USA, dove tutto deve essere grande, essi sono permessi dalla legge):  come mai spesso si usano ugualmente?  
Se la norma da un lato vieta assolutamente gli ormoni, dall'altro li autorizza a scopo terapeutico e nel periodo successivo al parto.  Riassumendo...i farmaci si acquistano sul mercato nero. Una certa sicurezza è data solo dalle carni provenienti da allevamenti "biologici", perchè controllatissimi dagli stessi consorzi a cui aderiscono.


E gli antibiotici? Se ne parla poco, ma bisogna sapere che tutti gli animali d'allevamento intensivo come pesci, polli, conigli, pecore, maiali, mucche, ecc., chi più chi meno, hanno comunque un sistema immunitario fortemente depresso a causa delle loro orrende condizioni di vita:  spazio poco o nulla, luce continua 24 ore al giorno, alimentazione forzata, e maltrattamenti vari derivanti dalla meccanizzazione.  Le povere bestie si ammalerebbero in continuazione se l'Uomo, nella sua infinita bontà, non le rimpinzasse di antibiotici per resistere!  Tralasciamo le ovvie considerazioni etiche sulla liceità di tali pratiche (tanto interessano a pochi) e vediamo perchè noi umani ci rimettiamo:  anche qui, mangiando i loro cadaveri, assumiamo gli antibiotici che contengono.  Ebbene, la natura si vendica: stavolta è il nostro sistema immunitario ad essere alterato dalla costante e ingiustificata presenza di piccole quantità di antibiotici nel sangue, assimilati mangiando carne o bevendo latte.  Ma non basta.  Sentiamo spesso parlare della comparsa di nuovi superbatteri patogeni, sempre più resistenti:  questo accade perchè i batteri si adattano per selezione naturale alla presenza dell'antibiotico, divenendone immune.  Di conseguenza questi batteri, per essere sconfitti, necessiteranno di sempre nuovi antibiotici, o di dosaggi sempre maggiori proprio degli stessi antibiotici che somministriamo agli animali, in un circolo senza fine...  ...e chi ci guadagna alla fine, come quasi sempre avviene, è l'industria chimico-farmaceutica.  Quando comprenderemo questo perverso meccanismo?  E soprattutto, quando comprenderemo che non si può andare contro natura?

Ecco un articolo che può arricchire di informazioni ciò che ho scritto in precedenza:

Quali sono i possibili residui presenti negli alimenti?Negli anni '80 è scoppiato un grande scandalo legato alla segnalazione di alcuni casi di ginecomastia, telarca e pubertà precoce in bambini, risultati collegati al consumo di omogeneizzati contenenti dietilstilbestrolo, ormone sintetico ad attività estrogenica somministrato in quel periodo, oltre che agli animali come promotore di crescita fraudolento, anche a milioni di donne per la prevenzione dell'aborto. Il dietilstilbestrolo è poi stato poi vietato anche in medicina umana.
Le modalità di doping, per quanto è possibile conoscere dai sequestri effettuati dalle forze dell'ordine e dai controlli svolti dai servizi veterinari delle ASL con il supporto della rete dei laboratori degli Istituti Zooprofilattici, sono oggi prevalentemente basate su ormoni naturali (seppur prodotti con tecniche di sintesi) e cortisonici.
Per quanto riguarda la somatotropina, trattandosi di una molecola sovrapponibile a quella naturale viene metabolizzata a livello epatico e quindi non è possibile ritrovarla negli alimenti.
E' per questo che a tutt'oggi non sono disponibili tecniche analitiche affidabili per la ricerca della somatotropina negli alimenti posti in commercio.
Il divieto di impiego posto dall'Unione Europea si basa prevalentemente sui danni che l'impiego di tale farmaco può causare agli animali richiedendo un incremento di utilizzo di farmaci antibatterici, che aumentano il rischio di presenza dei residui di tali farmaci nel latte e incrementano il rischio di comparsa di farmaco-resistenza batterica, riducendo la capacità di detossificazione dell'organismo animale con un possibile aumento della concentrazione di sostanze tossiche nel latte e per l'aumento nel latte di bovine trattate di una proteina la somatomedina C o Insulin Growth Factor 1 (IGF1) prodotta a livello epatico che potrebbe, in parte essere assorbita a livello intestinale dall'uomo.

Quali possono essere gli effettivi rischi per l'uomo?
Sin dal 1989, la Comunità Europea, sulla base di un principio di precauzione, ha vietato l'impiego negli allevamenti di sei ormoni utilizzati negli Stati Uniti ed in numerosi altri Paesi quali modulatori del sistema endocrino per migliorare la crescita dei vitelli ed altri animali. Tale divieto, presente in Italia fin dal 1961, è esteso anche all'importazione di carni ottenute da animali sottoposti a trattamento con sostanze ormonali. Nel maggio del 2000, la Commissione europea, ha confermato il divieto permanente dell'estradiolo 17beta. Su altri cinque ormoni di crescita - progesterone, testosterone, zeranolo, trembolone e melengestrolo acetato è stato confermato il divieto provvisorio per dare tempo agli scienziati di completare le indagini sull'effettivo rischio a cui potrebbero essere esposti i consumatori.
Attualmente le carni ed i prodotti di origine animale risultano essere tra gli alimenti più controllati. I risultati delle indagini per la ricerca di sostanze anabolizzanti hanno evidenziato irregolarità nello 0,35% in Italia nel triennio 1997-1999 su oltre 60.000 campioni prelevati.
Le sostanze ormonali in genere riscontrate sono sovrapponibili a quelle presenti naturalmente nell'organismo animale e somministrate in quantità tali da rimanere al limite dei livelli fisiologici naturalmente presenti nell'organismo animale e quindi non più rilevabili negli alimenti che arrivano al consumo.
L'uso fraudolento di sostanze non consentite da parte di una minoranza di allevatori disonesti comunque è ancora presente e quindi è importante continuare a garantire il mantenimento di una elevata attenzione alla sicurezza alimentare, realizzata sino ad oggi mediante la strutturazione di un controllo veterinario ed una rete di laboratori (Istituti Zooprofilattici Sperimentali) che dipendono dal Ministero della Salute e quindi perseguono l'obiettivo prioritario della salute pubblica e rappresentano, grazie anche all'azione delle forze dell'ordine, un deterrente per i produttori disonesti.

A cura di:
Bartolomeo Griglio (ANMVI) e Walter Marrocco (FIMMG)



http://www.xmx.it/macosamangiamo.htm

domenica 23 settembre 2012

da dove arrivano le uova che mangiamo?


Nei moderni allevamenti gli animali vengono considerati macchine che producono senza alcuna considerazione per loro in quanto esseri viventi.

Solo uno spunto per riflettere:
Questo è uno scorcio di una piccola fattoria che conosco molto bene dove le galline escono al mattino e rientrano alla sera, libere di razzolare tutto il giorno.
Queste producono mediamente un uovo al giorno senza stress e, oltre a quello che beccano nelle loro passeggiate, mangiano della granella di cereali autoprodotta!

Questo invece è un allevamento intensivo (in batteria), dove le galline sono delle macchine che fanno uova, vengono alimentate in modo che producano sempre di più e all'imbrunire non rientrano nel loro pollaio, loro sono costantemente bombardate da una forte luce in modo che credano che sia sempre giorno.
Per loro non c'è riposo e, per reggere questi ritmi, vengono alimentate con mangimi composti in laboratorio, antibiotici e tanto altro ancora.

Vengono mutilate del loro becco in modo che non possano sfogare la loro rabbia (dovuta a questo tranquillo stile di vita) ferendosi tra loro.
Ma la cosa più macabra è che quando qualche "unità produttiva" muore, e ne muoiono tante, resterà intrappolata nella sua gabbia per giorni assieme alle altre vive che la calpestano o magari mangiano della sua carcassa finchè gli addetti non la rilevano!!!


ecco da dove provengono quelle belle uova che mangiamo



http://vimeo.com/essereanimali/fabbriche-di-uova

lunedì 20 agosto 2012

La Coca Cola

Piena di zucchero e di coloranti, bere Coca cola non è certo una bevanda salutare. In Bolivia alla fine dell'anno sarà tolta dal mercato. Però può essere utilizzata per numerosi altri scopi...

La Coca-cola non ha certo bisogno di presentazioni, con più di 1.000.000.000 (un miliardo) di lattine vendute ogni giorno (senza quindi contare le bottiglie di vetro e plastica) è la bevanda più conosciuta al mondo!

Molti non sanno però che la Coca-cola può essere utilizzata in molti modi diversi:
  • Può essere utilizzata per pulire macchie di sangue, anche dai capi di abbigliamento
  • Può essere utilizzata per sciogliere le ossa: un osso immerso nella Coca-cola si scioglie in due giorni
  • Può essere utilizzata per pulire il WC, basta versarne un poco nella tazza, attendere qualche minuto e poi tirare lo sciacquone
  • Può essere utilizzata per togliere le incrostazioni sui piatti
  • Può essere utilizzata per togliere tracce d’olio sui paraurti cromati delle auto, utilizzando un foglio di alluminio intinto nella Coca-cola
  • Può essere utilizzata per pulire le parti corrose delle auto a causa di perdite di acido dalla batteria
  • Può essere utilizzata per eliminare macchie di grasso dai vestiti: è sufficiente versarne un poco nella lavatrice prima di iniziare il lavaggio
  • Può essere utilizzata per pulire il parabrezza delle automobili
  • Può essere utilizzata per sgrassare la maggioranza delle superfici
  •  Può essere utilizzata per pulire le macchie di benzina da un garage
  • Può essere utilizzata per allentare un bullone arrugginito  ( al posto del classico “Svitol”)
  • Può essere utilizzata per aiutare un prato a diventare verde e bello
  • Può essere utilizzata per sbrinare il parabrezza dell’auto
  • Può essere utilizzata per pulire le padelle bruciate: lasciare agire per alcuni minuti
  • Può essere utilizzata per divertirsi a vederne esplodere una bottiglia semplicemente aggiungendo alcune Mentos ( caramelle)
  • Può essere utilizzata per rimuovere moscerini vari dal parabrezza dell’automobile
  • Può essere utilizzata per rivitalizzare le foto e i vecchi documenti
  • Può essere utilizzata per pulire il ripiano della cucina
  • Può essere utilizzata per aiutarsi a rimuovere un chewin-gum dai capelli 
  • Può essere utilizzata per allontanare api e vespe, basta posizionarne un bicchiere lontano, le api e le vespe ne verranno attratte
  • Può essere utilizzata per dare nuova vita alla azalee
  • Può essere utilizzata per far brillare l’alluminio
  • Può essere utilizzata per eliminare la vernice dai mobili
La Coca-cola può avere davvero tantissimi utilizzi molto utili: il modo peggiore per consumarla è quello di berla!
La Coca-cola è estremamente acidificante, il suo ph è di 2,8, e l’acido fosforico in essa contenuto è in grado di sciogliere il calcio nelle ossa: la Coca-cola è una delle principali cause di osteoporosi in bambini e ragazzi.
Il ph ottimale per il nostro corpo si aggira intorno a 7,3-7,4, quando il ph scende sotto questa soglia il nostro corpo entra in acidosi: il terreno base per tutte le malattie; senza acidosi non ci può essere malattia! Ebbene la Coca-cola è uno degli “alimenti” più acidificanti con cui possiamo venire a contatto, in altre parole possiamo considerare la Coca-cola come un contadino che lavora dentro di noi per preparare il terreno a future malattie!

Un ultimo accenno sulla Coca-cola Light, il miscuglio tra Coca e aspartame è considerato da molti ricercatori come una bomba a scoppio ritardato in quanto sembra possa provocare malattie neurodegenerative…
In conclusione possiamo dire che bere la Coca-cola classica è di certo meglio che bere la Coca-cola light, ma non bere nessuna delle due è di certo la scelta più saggia: la possiamo utilizzare per mille altri usi 





fonte: miglioriamoci.net

venerdì 10 agosto 2012

..... questa grande discarica!

Ogni volta che guardo ai bordi di una strada in Calabria, non riesco a non vedere le cartacce, le bottiglie, le lattine, le cicche di sigarette, ecc, ecc.
Queste "decorazioni" non risparmiano neanche le bellissime zone turistiche, le spiagge e le stradine della stupenda Sila. Per non parlare del giorno dopo ferragosto o pasquetta in cui questo fenomeno è elevato ad N.
Allora mi chiedo, ma la gente che non riesce a riporre la spazzatura negli appositi cassonetti e la butta dal finestrino dell'auto o la lascia nei boschi dopo i picnic, è veramente convinta che la natura funzioni come una stampante che periodicamente autopulisce le cartucce??? o semplicemente pensa che tanto non sia affare suo e che basta avere casa pulita e la macchinina lavata e lucida e tutto il resto non gli appartiene quindi si può arrogare il diritto di imbrattarlo?



Visto che ci avviciniamo al fatidico giorni di ferragosto, varrebbe la pena diffondere un po' di cultura ambientale evitando di continuare a trasformare la natura in un enorme cassonetto!












Questa la classifica dei tempi di degrado dei rifiuti. Leader di tutti i tempi le bottiglie di plastica che non si degradano mai completamente.
Tempi lunghissimi per vetro e polistirolo (1.000 anni) e lattine di alluminio (500 anni).

Elenco dei Materiali:

I tempi di smaltimento dei rifiuti by e-Ambiente

LO SAI QUANTO TEMPO SERVE A SMALTIRE …
Una bottiglia di plastica              =      5000 anni
Una bottiglia di vetro                  =       400 anni
Una lattina di alluminio               =         50 anni
Una buccia di banana                  =        4 settimane
Un filtro di sigaretta                    =        10 anni
Un fazzoletto di carta                  =        3 mesi
Una gomma da masticare            =        5 anni
Un contenitore di polistirolo         =        50 anni
Un rotolo di carta igienica            =        2 mesi
Un giornale quotidiano                =        1 mese
… E SE I RIFIUTI SONO GETTATI IN ACQUA
Un fazzoletto di carta                   =       3 mesi
Un fiammifero                               =       6 mesi
Un mozzicone di sigaretta            =      da 1 a 5 anni
Una busta di plastica                    =      da 10 a 20 anni
Una lattina di alluminio                 =      500 anni
Una bottiglia di vetro                     =     1000 anni
Un imballaggio in polistirolo           =     1000 anni

domenica 5 agosto 2012

La regressione del mondo

In biologia il termine sviluppo si riferisce a un'evoluzione interiore autodiretta, autoregolata e autorganizzata.
Se il mondo dell'economia dovesse considerare lo sviluppo in questi termini, questo porterebbe alla fioritura della biodiversità e della diversità culturale. Lo sviluppo proteggerebbe le risorse e l'energia e accrescerebbe il benessere e la prosperità dell'uomo.
Per l'economia, purtroppo, il termine sviluppo ha il significato opposto: è un processo guidato dall'esterno.
Ecco, in sintesi, come le comunità autoctone erano perfettamente integrate col territorio e consapevoli del vero significato della sviluppo, fino a quando pochi grandi gruppi industriali per aumentare la circolazione delle loro merci, hanno introdotto il concetto di globalizzazione.
La globalizzazione è, in effetti, la globalizzazione dell'energia intensiva, delle risorse costose, dell'industrializzazione guidata dal petrolio che impone la non sostenibilità al pianeta.
Risultato: continui conflitti per il petrolio e la ricchezza di pochi cresce proporzionalmente all'impoverimento di molti!

Tratto da: ritorno alla terra, la fine dell'ecoimperialismo  di Vandana Shiva

sabato 21 luglio 2012

cosa non sappiamo di MC Donald's (e altri fast food)



Partiamo da alcune informazioni che sembrano scontate:

  • Il fast food porta all'obesità, disfunsioni cardiocircolatorie, ipertensione e molto altro.
Ora vediamo altre curiosità:
  • per bruciare un big mac, una coca e le patatine dovresti camminare per 7 ore di seguito
I normali prodotti alimentari si deteriorano col tempo, il pane fa le muffe e la carne va in putrefazione.
La nutrizionista Karen Hanrahan ha fatto un esperimento per dimostrare come questi due compnenti in un panino del McDonalds non seguono le normali leggi della chimica alimentare.

La Dott.ssa Hanrahan ha conservato un McDonald's burger dal 1996 al 2008.

nella foto sotto potete vedere a destra un hamburger del 2008 e a sinistra quello del 1996 conservato dalla Dott.ssa. a parte un lieve cattivo odore, apparentemente non si notano grandi differenze.
20080925-mcdonaldsburger.jpg

Le patatine di McDonald's non vengono fritte in olio d'oliva...ma in un composto di olii vegetali, e per dar loro un sapore gradevole, viene aggiunto latte (di bassa qualità) ed estratti di carne bovina.


Inoltre è stato dimostrato che i grassi saturi dei cibi di McDonalds favoriscono la disfunzione endoteliale fino a 5 ore successive alla consumazione di un menù del  suddetto "ristorante".

Tenete presente che la disfunzione erettile è direttamente connessa alla disfunzione endoteliale.

Infatti il regista Morgan Spurlock, partendo da un documentario che aveva visto, in cui venovano esaltate le proprietà nutritive dei cibi di McDonalds, decise di fare una prova su se stesso.
per un mese intero mangiò solo ed esclusivamente da McDonalds.
Risultato: ha messo su 12 chili di peso, il suo colesterolo è salito da 165 a 230 e la pressione è andata alle stelle. Da questa esperienza il 33enne regista newyorchese ha tratto il suo primo film Super Size Me (“ingrassami”, un gioco di parole con il nome delle megaporzioni nei fast food).
Egli dichiara, inoltre, di aver avuto disfunzioni erettili durante il suo test e la sua fidanzata confermò!!!


Negli USA, la patria del junk food, secondo una recente ricerca del Center for Disease Control di Atlanta, i costi per la sanità dovuti ai problemi di peso toccano i 75 miliardi di dollari all’anno, metà dei quali vengono pagati dai contribuenti.

Considerando che un italianissimo panino con la mortadella ha solo 320 calorie e un panino con porchetta 390, molto più saporiti e genuini.....mi viene da dire viva l'Italia finchè i McDonalds non la invaderanno completamente.

Buon appetito!


PS

per chi volesse guardare il film di Spurlock:

lunedì 16 luglio 2012

I würstel di pollo? Una spremuta di carcasse di volatili

Carne separata meccanicamente (CSM). E' l'ingrediente misterioso che costituisce quasi il 90% del wurstel di pollo


Carne separata meccanicamente (CSM). E' l'ingrediente misterioso che costituisce quasi il 90% del wurstel di pollo
Compri confenzioni di wurstel di pollo Aia, Wuber, Principe, Fiorucci, Maso Antico vai a leggere l'elenco degli ingredienti e noti in una percentuale oscillante tra gli 85 e 90% la scritta carne separata meccanicamente (CSM).

Ma di cosa si tratta? Le carcasse di pollo, tolti petto, cosce e pelle, sono trasferiti in speciali presse per essere macinate e fatte passare attraverso setacci per eliminare i residui delle ossa: il risultato è l'ottenimento di una poltiglia rosa. Aggiungendo addensanti e conservanti e, a volte, polifosfati per aumentare la quantità di acqua trattenuta, il lavoro è fatto.

Il sapore è ottenuto immergendo i wurstel in bagni di acqua aromatizzata e attraverso spezie ed esaltatori dell'aroma. La spremitura delle carcasse è un sistema efficace, che permette di non buttare via niente, ma la qualità del risultato è mediocre. La poltiglia rosa ha una composizione simile alla carne, ma il contenuto osseo è maggiore e l'aspetto fibroso è scomparso. Quelli di suino sono ancora fatti con vera carne di maiale, costano infatti il 50% in più.

Dalla Polonia la salsiccia senza carne

Fatta con pelle ed ossa animali, allarme europeo per il cibo spazzatura


Fatta con pelle ed ossa animali, allarme europeo per il cibo spazzatura
Salsicce e salami senza carne prodotti da residui delle ossa e della pelle degli animali o alimenti conservati nell' acido formico usato importati dalla Polonia. Sono fra i cibi alterati e perfino pericolosi comparsi da oggi sul portale «Gli alimenti alla gogna», il nuovo sito internet avviato dal Ministero dell' agricoltura di Praga.

L'obiettivo è segnalare ai consumatori cechi ma anche a quelli europei gli alimentari di scarsa qualità o addirittura nocivi. Gli alimenti, infatti, vengono segnalati dalle autoritò ceche ma non è detto che grossisti senza scrupoli non li stiano facendo circolare in Europa.

Il sito http://www.potravinynapranyri.cz/ , costato 445.000 mila corone (17,8 mila euro), riporta la fotografia del prodotto, il nome del produttore, del paese dell'origine, del distributore e del venditore di alimentari alterati.

Il consumatore viene informato del vero contenuto del prodotto che spesso differisce da quello indicato sull' etichetta. Negli ultimi sei mesi la Polonia ha immesso sul mercato ceco, polvere di uova marce, cetrioli e crauti conservati con acido formico, una mezza tonnellata di pollame e pesci contaminati. Il ministero ceco intende avviare una causa penale contro la Polonia.

Fonte: IlMattino.it

DAL FAST FOOD A HORROR FOOD – SONDAGGIO SHOCK TRA CHI CI LAVORA

- di Marco Rota -
E’ allarme per la qualità del cibo all’interno dei fast food. Secondo un recente sondaggio condotto dal social network statunitense www.reddit.com diversi sarebbero i cibi da evitare assolutamente, bocciati dal personale interno ai ristoranti. Friggitori di patate, cassiere, assemblatori di hamburger sono soltanto alcune della categorie che hanno composto il campione oggetto di studio. Ne risulta un quadro non proprio rassicurante sulla bontà di alcuni prodotti che troviamo sui banchi dei fast food delle più note multinazionali della ristorazione.



IL SOCIAL NETWORK STATUNITENSE WWW.REDDIT.COM PONE AI LAVORATORI DEI FAST FOOD DOMANDE ESPLICITE SULLA QUALITA’ DEL CIBO SERVITO DAI RISTORANTI

LA SCELTA MENO FELICE CHE SI POSSA EFFETTUARE NELL’ORDINAZIONE
Riguarda i nuggets di pollo, poco identificabili dal punto di vista della composizione. Di certo si sa che siano formati per lo più dagli scarti e dalle parti meno preziose degli animali. Dfunkatron, un utente che rivela essere un impiegato di un fast food, racconta di aver lasciato una volta per sbaglio una confezione contenente 100 nuggets sul bancone. Pochi giorni dopo il cibo si era del tutto guastato, presentandosi come una poltiglia informe che non aveva più nessuna somiglianza con i nuggets originali. Stessa sorte sarebbe quella del pollo grigliato, in teoria un sinonimo di genuinità e di salubrità, ma solamente in teoria. Nei fatti invece, come racconta una altro lavoratore di McDonald, il pollo verrebbe interamente coperto di margarina, prima della cottura, per non farlo aderire al grill, poi quando è precotto, prima di congelarlo, viene nuovamente cosparso da un ulteriore strato di margarina fusa per non farne seccare troppo la carne. Anche i cibi vegetariani che affollano le tavole dei fast food non promettono una qualità così elevata. Vengono infatti cucinati con gli stessi utensili, dalla griglia ai coltelli, e con gli stessi procedimenti, ad esempio l’olio per friggere, utilizzati per cucinare la carne. Addirittura il ghiaccio, un prodotto che potrebbe risultare facile e trasparente nella sua preparazione, rivela invece delle profonde perplessità. Una ragazza che lavora da Burger King, che nel social network si fa chiamare LordKira, testimonia quanta sia la sporcizia che si accumula all’interno delle macchine per preparare i cubetti. Il personale non ha la facoltà di smontarla, operazione necessaria alla pulitura, se non in caso di malfunzionamento. Ne risulta il nauseante odore che ne fuoriesce e la presenza di muffa ovunque.
fonte : ilfattaccio

sabato 14 luglio 2012

USA: piantagioni zeppe di pesticidi, malformazioni genetiche tra i bimbi dei braccianti


I “bambini di Immokalee” hanno riportato alla nascita gravi malformazioni a causa delle infezioni da pesticidi contratte dalle loro madri durante la raccolta dei pomodori. Barry Eastbrook ci parla del caso che ha scioccato gli Stati Uniti.
Tower Cabins è un campo di lavoro costituito da una trentina di baracche e qualche roulotte in rovina, tenute insieme da un recinto di legno non verniciato a sud di Immokalee, nel cuore delle grandi piantagioni di pomodori della Florida sud-occidentale.

La comunità di poveri braccianti immigrati è desolata nel migliore dei casi, ma poco prima del Natale di qualche anno fa avevano di che rallegrarsi. Tre donne, tutte vicine di casa, stavano per partorire a breve distanza l’una dall’altra, nel giro di sette settimane. Ma nella vita dei raccoglitori di pomodori è sottile il confine tra speranza e tragedia.

Il primo bambino, figlio del 20enne Abraham Candelario e della moglie 19enne Francisca Herrera, arriva il 17 dicembre. Lo chiamano Carlos. Carlitos (come è soprannominato) nasce con una rarissima forma di “sindrome di tetra-amelia”, che gli provoca in breve la perdita sia delle braccia che delle gambe.

Circa sei settimane più tardi, un paio di capanne più in là, Sostenes Maceda dà alla luce Jesus Navarrete. Il bambino soffre della sequenza di Pierre Robin, una disfunzione della mascella inferiore per cui la lingua tende continuamente a riversarsi all’interno della gola, rischiando di farlo morire soffocato. I genitori sono costretti a nutrirlo per mezzo di un tubo di plastica.

Due giorni dopo la nascita di Jesus, Maria Meza mette al mondo Jorge. Ha un orecchio solo, niente naso, una palatoschisi, un unico rene, niente ano e nessun organo sessuale visibile. Solo dopo un esame dettagliato di quasi due ore, i dottori riescono a stabilire che Jorge è in effetti una femmina. I genitori le cambiano il nome in Violeta. Ma le malformazioni congenite sono così gravi che sopravvive soltanto tre giorni.
Oltre al fatto di vivere nel raggio di cento metri l’una dall’altra, Herrera, Maceda, e Meza hanno un’altra cosa in comune. Lavorano tutte per la stessa compagnia, l’Ag-Mart Produce, e nello stesso sconfinato campo di pomodori. I consumatori conoscono Ag-Mart soprattutto per i suoi pomodori commercializzati con il nome Ugly-Ripe e i grappoli di Santa Sweets venduti in contenitori di plastica a forma di conchiglia, abbelliti con tre sorridenti e danzanti pupazzi-pomodoro di nome Tom, Matt e Otto. “I bambini amano fare merenda con le nostre sorprese”, dice lo slogan della compagnia.
Dalle file di pomodori dove lavoravano le tre donne durante i mesi di gravidanza, non si godeva di una visione così confortevole. Un cartello all’entrata avvertiva che la piantagione era stata trattata durante la stagione della semina con almeno trentun tipi diversi di composti chimici, molti dei quali erano indicati come “altamente tossici” e almeno tre l’erbicida Metribuzin, il fungicida Mancozeb e l’insetticida Avermectin sono noti per i loro effetti nocivi “per lo sviluppo e la riproduzione”, secondo il Pestice Action Network. Sono teratogeni, ossia possono provocare malformazioni alla nascita.
Violazioni della sicurezza

Per l’utilizzo agricolo di questi veleni negli Stati Uniti, l’Environmental Protection Agency impone “intervalli d’accesso ristretto” (REI nel gergo dell’agricoltura chimica) tra il momento in cui i pesticidi vengono applicati e quello in cui è consentito ai lavoratori di accedere alla piantagione. In tutti e tre i casi, le donne hanno dichiarato di aver ricevuto ordine a procedere al raccolto in violazione della normativa REI.

Mentre lavoravamo alla piantagione, sentivamo distintamente l’odore degli agenti chimici”, ha raccontato Herrera, madre di Carlitos. Accertamenti successivi hanno dimostrato che Herrera lavorò in campi trattati di fresco con il mancozeb dai ventiquattro ai trentasei giorni dopo la concezione, la fase in cui il feto inizia a svilupparsi fisicamente e neurologiamente.

Meza ricorda: “Mi è successo diverse volte al lavoro di respirare l’agente chimico una volta che si era seccato e polverizzato.” Nonostante la normativa imponga a chi maneggia simili pesticidi l’utilizzo di maschere protettive, guanti appositi, grembiuli di gomma e respiratori al vapore, le tre donne hanno dichiarato di non esser state avvertite dei rischi dell’esposizione agli agenti chimici. Non indossavano equipaggiamenti protettivi, a parte le bandane con cui si coprivano (inutilmente) la bocca per cercare di evitare l’inalazione.

Herrera ha inoltre raccontato di essersi sentita male durante tutto il periodo in cui lavorò alla piantagione, di esser stata soggetta a attacchi di nausea, vomito, vertigini e a svenimenti. Occhi e naso le bruciavano per l’irritazione. Aveva sviluppato anche eruzioni cutanee e ferite aperte.

Mollare il lavoro non era possibile. Herrera ricorda che il suo capo, un sub-appaltatore di Ag-Mart, le disse che se si fosse ritirata sarebbe stata cacciata a pedate dall’alloggio fornitole presso la piantagione. Ironia della sorte, l’imminente arrivo del primo figlio rendeva ancor più indispensabile per lei e il marito un tetto sopra la testa. Lavorò alla piantagione a partire dal concepimento fino al settimo mese di gravidanza, una manciata di settimane prima dell’arrivo prematuro di Carlitos. E anche dopo aver lasciato la piantagione, continuò a lavare a mano gli abiti contaminati di suo marito e del fratello, Epifanio.

La malformazione alla mascella di Jesus si dimostrò meno pericolosa di quanto era sembrato all’inizio, e i dottori dissero alla madre che le condizioni del bambino sarebbero probabilmente migliorate con la crescita.
I genitori di Violeta dovettero piangere la morte della bambina. Ma dopo la nascita di Carlitos, i problemi di Herrera e Candelario non fecero che aumentare. Si avvicinava la fine della stagione del raccolto invernale in Florida, e la famiglia sarebbe dovuto emigrare a nord per trovare lavoro. Ma Carlitos necessitava di cure mediche costanti che gli venivano fornite per mezzo di un’agenzia locale, la Children’s Medical Services della contea di Lee. Pur essendo cittadino americano per nascita, i suoi genitori erano messicani e privi di documenti. L’espulsione dal Paese era un rischio reale.

Le cose peggiorarono ulteriormente quando a tre mesi di età il bambino sviluppò problemi respiratori. Periodicamente doveva essere trasportato in aereo da Immokalee al Miami Children’s Hospital. Privi di automobile, Herrera e Candelario dovettero farsi accompagnare dagli operatori sociali da un capo all’altro dello Stato, in viaggi che potevano durare anche cinque ore e che erano possibili solo nei giorni in cui Candelario non veniva chiamato alla piantagione, dove era ancora costretto a lavorare per pagarsi l’affitto.

le conseguenze della moderna agricoltura







L'agricoltura un secolo fa era così:






Poi la rivoluzione industriale ha industrializzato anche il settore primario e per poter produrre di più dagli stessi appezzamenti si è ricorso in modo smisurato ai pesticidi:







Gli effetti dell'uso dei pesticidi non si vede nel breve periodo.
i figli di alcuni lavoratori negli USA che erano a contatto quotidianamento con pesticidi chimici sono nati affetti da serie mutilazioni







sabato 23 giugno 2012

prodotti contaminati

Nel 2007 due scienziati Modenesi hanno dimostrato che in alcuni prodotti alimentari abbastanza conosciuti commercializzati in Italia e altrove vi era la presenza di particelle di metalli pesanti cancerogene provenienti da inceneritori di rifiuti.
Di seguito la lista dei prodotti, con la speranza che dal 2007 ad oggi queste sostanze non siano più presenti in essi!!!!


1. PANE PANEM  
2. CORNETTO SANSON  
3. BISCOTTO MARACHELLA SANSON  
4. OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO/ AL PROSCIUTTO E VITELLO
5. CACAO IN POLVERE LINDT  
6. TORTELLINI FINI  
7. HAMBURGER MC DONALD  
8. MOZZARELLA GRANAROLO
9. CHEWINGUM DAYGUM PROTEX PERFETTI  
10. INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE  
11. PANDORO MOTTA  
12. SALATINI TINY ROLD (USA)
13. BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI
14. BISCOTTI GALLETTI/GRANETTI/MACINE/NASTRINE DE MULINO BIANCO BARILLA
15. BAULETTO COOP      
16. PLUMCAKE
17. GIORLETTO BISCOTTI  
18. BISCOTTI RINGO PAVESI
19. PANE CARASAU I GRANAI DI QUI SARDEGNA
20. PANE CIABATTA ESSELUNGA
21. PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA  
22. PANE ANGELI CAMEO





mercoledì 20 giugno 2012

cosa c'è di sbagliato?






Guardate le due immagini....riuscite a trovare le differenze?
voglio darvi solo alcuni numeri per riflettere:
  • Alcuni studiosi sostengono che il mondo con le sue produzioni alimentari  possa sfamare 11 miliardi di persone;
  • La popolazione mondiale ad oggi è di circa 7 miliardi di persone;
  • 1 miliardo di persone al mondo è denutrita;
  • 1,5 miliardi di persone sono in sovrappeso, di cui mezzo miliardo sono obesi

"mi risulta che oggi (20/Giugno/2012) negli USA siano stati spesi 331 milioni di dollari per malattie causate da obesità"

questi dati sono pubblici http://www.worldometers.info/

Quindi, mi sembra di capire che c'è che muore di fame e chi muore perché ha mangiato troppo!!!

Eppure i grandi della terra continuano a riunirsi per risolvere il problema della fame nel mondo!


il mondo è abbastanza ricco per soddisfare i bisogni di tutti, ma non lo è per soddisfare l’avidità di ciascuno. (Mahatma Gandhi)

martedì 19 giugno 2012

L'agricoltura del futuro

Il video che troverete a questo link è molto interessante.
Sono cosciente del fatto che sia un po' lungo, ma fa riflettere sul ruolo dell'agricoltura nell'ambiente, sia in positivo che in negativo.
http://www.youtube.com/watch?v=Ia7CNAte3Dw

lunedì 4 giugno 2012

le "bufale" che ci vendono

tempo fa hanno trasmesso a Presa Diretta  il servizio che potete vedere al link di seguito
http://www.youtube.com/watch?v=WfKPOOsU1M4
in questo video i grandi produttori di pasta italiani, per intenderci, quelli che producono la pasta che troviamo sugli scaffali a prezzi attraenti, hanno dichiarato che preferirebbero usare il grano italiano per la semola che usano nei loro prodotti, ma non possono perchè le varietà di grano italiane non hanno le caratteristiche per poter essere adoperate a tale scopo.
Quindi, loro malgrado, sono costretti a far arrivare le navi dall'Australia o dalla Romania o da chissà dove, che resta stivato per più di un mese, arriva pieno di muffe, viene trasportato a cielo aperto per tutta Italia e poi diventa quell'ottima pasta "made in italy" che tutto il mondo ci invidia.
Bene, ho chiesto ad alcuni piccoli produttori di paste artigianali di alta qualità se loro condividevano questa teoria, e, come speravo che fosse, hanno smentito.
Coloro che producono pasta di alta qualità usano semola di grano italiano appositamente selezionato, hanno i controlli sanitari nel pastificio ogni giorno, quindi il minimo riscontro di muffe o altre imperfezioni implica il blocco delle produzioni e degli stabilimenti.
Allora ne deduco che quella buona pasta che troviamo nei supermercati a 60 o 70 centesimi a pacco e che viene pubblicizzata in televisione, non può essere prodotta con semola italiana perche quest'ultima non idonea, la pasta che invece costa oltre 1 euro può utilizzare la semola italiana.
Nel frattempo coloro che coltivavano i cereali stanno cedendo i loro terreni alle aziende che vi istallano i pannelli fotovoltaici e le pale eoliche perchè più redditizio.



venerdì 1 giugno 2012

la crisi dei consumi

negli ultimi mesi ci hanno martellato il cervello con la parola CRISI!
crisi economica, gente che perde il lavoro, giovani che non ne trovano e quindi crisi dei consumi.
Nella mia città, mentre succedeva tutto questo, hanno aperto altri 2 o 3 punti vendita di famosi nomi della GDO e da settimane risultano strapieni da non trovare un parcheggio.
Allora viene da pensare: o la crisi non esiste oppure nella mia città non è arrivata.
Invece, analizzando meglio ciò che succede, mi è sembrato ci capire che oggi, con la scarsa disponibilità economica del consumatore medio, non potendo destinare alla spesa alimentare un budget sufficiente a comprare tutto il necessario per una famiglia, si deve decidere se orientarsi verso la qualità a prezzi alti e quindi a discapito della quantità, oppure bassa qualità e quantità sufficienti per tutti.
In questo contesto, si inseriscono benissimo le nuove aperture di punti vendita in quanto tutti attirano i consumatori con prodotti a prezzi stracciati per qualche settimana.
Non c'è da meravigliarsi se il consumatore medio che compra il caffè X pagandolo normalmente €8,40 venga attirato dall'offerta dello stesso caffè a €5,99.
In questo caso mi pongo le seguenti domande:
-sono gli altri negozianti a fare un ricarico troppo alto?
-è il nuovo punto vendita che decide di vendere questo prodotto in perdita per il periodo della promozione?
-o forse è proprio la grande distribuzione che, con la promessa di fare grandi volumi, chiede al produttore del caffè X di fornire un determinato quantitativo a prezzi coi quali non riesce a coprire neanche i costi di produzione, ma con l'auspicio che tutto ciò serva a costruire vendite solide in futuro?

Altro fattore preoccupante di questo sistema è la selezione dei prodotti:
ho visto consumatori intorno ad uno scaffale ammassati a strappare le ultime 6 o 4 bottiglie di un  olio extra vergine d'oliva dal famoso nome toscano di cui per decenni abbiamo visto le pubblicità in televisione. Tutti discutevano dell'ottima offerta di questo olio di "qualità" a €1,99 a bottiglia.....
Come se la qualità la facesse il "NOME" famoso che porta sopra. Nessuno di loro si è chiesto come potesse essere possibile vendere a quel prezzo un olio "buono" considerando che solo bottiglia vuota, tappo ed etichetta hanno un costo di circa €1,00.
Ciò significa che il prodotto in se aveva un valore commerciale di €0,99 a lt e in questo doveva essere incluso il margine di guadagno del produttore, del confezionatore, dei grossisti o agenti e del punto vendita della grande distribuzione, vi lascio immaginare la qualità dello stesso.....
L'etichetta riportava la dicitura: "ottenuto da olii comunitari".
Vale a dire che si tratta di un cocktail di olii provenienti da Spagna, Grecia ecc, quindi va incluso il trasporto e l'inquinamento che questo ha prodotto per arrivare fino a Cosenza.
Inoltre ciò aiuta i produttori di olio locale a proseguire nell'abbandono delle campagne in quanto, trovando il Famoso olio a €1,99, sono rimasti in pochi a comprare un olio prodotto in Calabria con certificazione biologica a poco più di €5,00 a lt.



mercoledì 30 maggio 2012

i nostri acquisti alimentari

Ogni volta che faccio la spesa, controllo la provenienza di alcuni prodotti in esposizione nei punti vendita della GDO nella mia città.
E' interessante capire le dinamiche commerciali che vi stanno dietro e che spesso dall'esterno sembrano irrazionali.
Ecco un esempio:
Cosenza si trova a 30 minuti di strada dall'altopiano Silano, che risulta essere uno dei posti con l'aria più pulita d'Europa, famoso per le sue bellezze naturalistiche, il parco nazionale e per la produzione delle patate IGP.
Queste patate vengono acquistate spesso da grandi gruppi della trasformazione per i loro prodotti surgelati o vendute in sacchetti da grandi marchi del settore.
Nonostante ciò nei punti vendita della GDO vedo patate provenienti da altre regioni d'Italia (nella migliore delle ipotesi) o, spesso, da altri paesi come la Francia.
Le nostre patate le trovi in qualche negozietto o sui furgoncini dei venditori ambulanti.
Un mio fornitore mi diceva che le sue patate, certificate biologiche, non hanno sbocco sul mercato locale, quindi partono per un centro di smistamento che si trova a Ravenna con un prezzo a destinazione di €0,40 al kg (quindi escluso trasporto a lui vengono pagati tra i 25 e i 30 centesimi) e poi saranno vendute alla Esselunga di Milano ad un prezzo di €1,00 al kg.

Se consideriamo che il costo del trasporto dalla Sila a Cosenza sarebbe insignificante, noi potremmo comprare questo prodotto ottimo ad un prezzo più conveniente di quello che pagano i consumatori milanesi, ma sugli scaffali troviamo le patate francesi.............

lunedì 28 maggio 2012

cosa fanno le multinazionali ai produttori agricoli

premetto che  alcune delle informazioni contenute nei miei post possono provenire da fonti "attendibili" di cui non citerò la provenienza e quindi non potete verificarne la veridicità, altre, semplicemente si trovano su internet.
lo scopo di questi messaggi è provocatorio e deve spingere i consumatori a riflettere su ciò che si trova sugli scaffali della GDO e quindi cercare di fare acquisti più o meno ponderati.

negli scorsi mesi si è parlato molto del caso della famosa multinazionale del beverage (di cui non oso scrivere il nome) e del contratto con i produttori delle arance della piana di Rosarno.
alla fine di molte negoziazioni si è giunti ad un compromesso che ha portato i produttori a rinnovare il loro contratto con la multinazionale.

io mi chiedo quale sia il guadagno dei produttori nel vendere grandi quantità a prezzi ridicoli, infatti sembra che abbiano spuntato un prezzo di circa 7centesimi al kg per le loro arance......
fate una breve riflessione e pensate a quanto costano le arance nei supermercati.
Inoltre sembra che quel famoso 12% di "concentrato" di succo d'arancia, non sia tutto proveniente dalle arance di Rosarno, ma venga integrato con arance del Sudamerica che, per combattere un parassita presente in quell'area, vengono trattate con prodotti chimici banditi in Italia sin dagli anni 30.

ripeto, queste sono "voci" quindi bisogna mettere tutto in discussione, ma io quando vedo la famosa bibita all'arancia....ci penso prima di berne un sorso!!!

sabato 26 maggio 2012

Benvenuti

Questo Blog nasce dalla passione per il buon cibo, che poi si tramuta in lavoro, cioè l'esportazione di tipicità italiane e di conseguenza diventa scoperta e consapevolezza di ciò che oggi mangiamo.
Infatti, negli ultimi decenni, il nostro modo di nutrirci è diventato sempre più "globale" e soggetto a dinamiche dettate spesso da grandi gruppi industriali del settore alimentare indirizzando sempre più l'alimentazione verso un processo di consumo di massa, portando i consumatori ad acquistare cibo come ricarica delle proprie batterie, quindi promuovendo in modo speculativo un'alimentazione pronta all'uso e di scarsa selezione qualitativa.
Nella selezione dei prodotti che consumiamo, la discriminante principale è quasi sempre il prezzo, e la GDO attira i consumatori in "trappole" quali le promozioni, i 3x2, le offerte speciali e altri trucchi bizzarri che spingono a comprare qualcosa, che, anche se non se ne ha realmente bisogno in quel dato momento, potrebbe servire in futuro ma oggi si trova tra gli scaffali ad un prezzo competitivo.
Il risultato è drammatico: i prodotti più venduti sono quelli offerti in saldo, e i consumatori che entrano in un punto vendita con una lista di 5 prodotti, ne escono spesso con 10 o più per sfruttare le offerte speciali. Quindi, le leggi fondamentali della domanda e dell'offerta sono state stravolte. Io cliente non compro un prodotto per soddisfare un bisogno, ma compro qualcosa che mi viene messo nel carrello dalla mano invisibile del venditore attraverso campagne promozionali del canale distributivo e che credo possa soddisfare un bisogno futuro che comunque ad oggi ancora non si è materializzato.
Questa assurda dinamica ci porta a riempire inutilmente i nostri carrelli, a discapito della qualità di ciò che mangiamo (argomento che sarà approfondito in seguito), e riducendo il potere contrattuale del produttore che vede aumentare le quantità prodotte e vendute, ma vede diminuire i suoi margini di guadagno.
Questo Blog si prefigge di condividere segreti e curiosità sul mondo alimentare al fine di promuovere un'alimentazione genuina e tradizionale, ma soprattutto, salutare ed ecocompatibile.
Noi siamo ciò che mangiamo” , scriveva il filosofo Feuerbach già nel 1862, mentre  Ippocrate aveva teorizzato la connessione tra cibo e salute nel 400 ac dicendo “ Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina il cibo”.
Attualmente, le malattie metaboliche legate ad una cattiva alimentazione sono cresciute, ma il dato più preoccupante è che l'Italia, patria della dieta mediterranea che ha portato al record di longevità, detiene il primato europeo per obesità nella fascia d'età tra i 6 e i 9 anni..................